Distanze
di Caterina Cavina per Macerata Racconta
“Distanze. Da te. Tu che sei tramonto. Immagine sfuocata parola stampata rivolo d’acqua bruciante sapore familiare e remoto odore. Tu che sei tutto, quello che non è qui, vicino a me, ma nemmeno lontano, portato via da foglie secche e vento. Tu che sei terra natia. A cui salire stanchi, accolta ma non riconosciuta, dimenticata mai, ti vedrò, finalmente, sfuocata, arsa dentro a quella foto che un giorno facemmo dove “tu sorridevi e non guardavi”. Tu sei il tempo. Trascorso in chilometri di lenzuola sfatte, mesi di desiderio finito. Tu sei l’assenza. Ti sei scordato di me in un attimo, sapendo che in fondo non mi dimenticavi, un altro attimo e tutto c’era, dentro, racchiuso nello spazio, tra lobi ricoperti di capelli bianchi, non se ne era andato, c’era ma tu non lo volevi guardare, è bastato poco e sei tornato prodigo figliolo, amante distratto, figlia rabbiosa a quella casa, a quell’odore che frega per sempre, esule, l’hai sciolto il racconto e rammentato, perché distanti siamo e fatti d’istanti perduti e ritrovati.”
L’edizione 2013 della festa del libro Macerata Racconta è dedicata al tema delle distanze.
Distanza intesa come quello spazio, non necessariamente geografico, che separa due estremi all’apparenza contrapposti, ma anche come la misura necessaria per osservarli e comprenderli nitidamente. L’intento è quello di declinare e dialogare sulle distanze di genere, generazionli, etniche, sociali, culturali, religiose, ecc. che caratterizzano il nostro modo di vivere e pensare.
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